She Moves. Camila Barrero.

L’approdo in DSV

“Sono arrivata in DSV grazie all’università. La SAA School of Management dell’Università di Torino aveva passato il mio curriculum all’azienda e successivamente sono stata chiamata per fissare un primo incontro. Dopo quella telefonata ci sono stati altri due colloqui nei quali ho avuto modo di conoscere meglio sia la realtà DSV che i miei attuali colleghi. Così, vedendo la calorosità e disponibilità di tutti, ho deciso di accettare l’offerta e dare una chance al mondo della logistica nonostante non fosse nei miei piani.”

“Ho imparato ad amare la logistica per la sua schematicità e dinamicità. Ancora di più per il supporto che ho ricevuto fin dall’inizio da parte dei miei diretti superiori che non si sono fatti intimidire dall’età con la quale sono entrata in azienda e fin da subito mi hanno affidato compiti di alta responsabilità che io ho accettato come una sfida, sapendo che potevo contare su di loro e la loro esperienza.”

Il ruolo in DSV

“Mi occupo di digitalizzazione e agilizzazione dei processi aziendali. Ho iniziato la mia carriera in DSV nel BCM, promuovendo assieme al sales department l’implementazione delle soluzioni di connettività dei nostri sistemi e ancora oggi sono una delle responsabili di myDSV in Italia. Dopo di che sono passata ad occuparmi della coordinazione dello sviluppo di nuovi robot per uso interno al business ed in fine più recentemente, nel mio nuovo ruolo, ho iniziato a gestire e coordinare l’automatizzazione e analisi dei report per la misurazione della performance aziendale per DSV Road Italy.”

Un ruolo in cui la programmazione o l’organizzazione è essenziale: “Le mie giornate sono variabili. Di base la mattina, appena arrivo, mi dedico a controllare le e-mail nella inbox e, soprattutto, dedico qualche minuto alla pianificazione della giornata, in particolare all’individuazione della priorità dei task in modo tale da focalizzarmi maggiormente su quelle.”

La sfida più grande

“La sfida più grande, per me, ha sempre riguardato la mia età. Lavorando nel BCM, ho a che fare con colleghi del management, di conseguenza mi sono trovata in un ambiente dove quasi tutti avevano già almeno dieci anni di lavoro alle spalle.”

Un timore superato grazie alla collaborazione e al supporto reciproco: “I colleghi più senior hanno un prezioso bagaglio di esperienza. Io ho da offrire una vasta conoscenza del settore tecnologico, preparazione nella leadership e una gestione di progetti d’implementazione ad alto impatto sul business. Una combinazione che ci ha permesso di ottenere risultati importanti nel corso degli anni.”

Un momento da ricordare

“Un momento particolarmente stimolante è stato qualche mese fa: stavo coordinando l’integrazione di un cliente tramite Bko (un robot sviluppato dai nostri colleghi BCM Es). Assieme al nostro IT e al team del magazzino di Milano, abbiamo studiato una soluzione ad hoc per la gestione dei barcode che ci permettesse di leggere le etichette generate direttamente dal cliente e dirigere la merce in magazzino tramite le loro etichette, senza dover ri-etichettare con le nostre. È stata la prima volta che in DSV veniva implementata una soluzione di questo tipo e tutto ciò è accaduto in appena due settimane. Sono contenta di aver preso la leadership di quel progetto e aver dato il mio contributo per un’innovazione così importante che ci aiuterà a migliorare le nostre performance per tutti i clienti che verranno.”

Il consiglio di una giovane donna che lavora nella logistica

“Essere una delle poche donne che lavora in questo settore non è mai stato motivo di ostacolo. Apprezzo molto il rispetto con il quale vengo trattata da tutti i miei colleghi, che hanno sempre dato un valore alla mia parola di giovane donna. Per questo vorrei rivolgermi alle ragazze che come me hanno appena iniziato la loro carriera in DSV e che si trovano alla loro prima esperienza. A loro dico: siate curiose, fate tante domande, siate pronte a imparare cose nuove. Cercate sempre nuove sfide che vi possano far uscire dalla vostra zona di comfort.”

Work-life balance

“Direi che la chiave è l’organizzazione, in entrambi gli ambiti. Al lavoro bisogna ottimizzare il tempo al meglio in modo da sfruttare ogni ora a disposizione per finire tutto entro le deadline concordate. Nel mio caso, iniziare presto la giornata mi aiuta a coordinare al meglio i miei task. Le prime ore di lavoro sono le più produttive e sono anche quelle in cui mi concentro sulle attività a priorità alta. Lo stesso vale per la vita privata. Di solito mi piace pianificare ciò che dovrò fare durante la settimana nel weekend, in modo tale da avere un’idea di come questa si svilupperà. Tenendo conto che i piani possono sempre cambiare. Come diceva Richard Nixon: Plans are useless but planning is indispensable.”

E per il futuro?

“Il mio obiettivo è crescere ed imparare, continuando a formarmi sia dal punto di vista accademico che da quello professionale. Per i prossimi anni ho in programma di fare un master sempre nell’ambito dei miei studi precedenti e/o un MBA. Mi piace pensare che in futuro potrei trovarmi in posti e ruoli nuovi che non mi sarei mai immaginata o di occuparmi di temi che non ho mai esplorato.”