La Repubblica A&F: «Una leva strategica per le imprese»
Intervistato da Affari & Finanza, Alfredo Gaio ha parlato di come DSV supporta le aziende di fronte a scenari globali complessi. «La logistica non è più un centro di costo, ma una leva strategica: riduce tempi, ottimizza costi e protegge quote di mercato.»
29/09/2025

Gaio (DSV Air & Sea) guida in Italia il colosso danese e suggerisce di affiancare la capacità di riprogrammare le rotte, rispondere ai cambiamenti normativi e ottimizzare la gestione fiscale a magazzini, mezzi di trasporto e tecnologie.
L’Italia è uno dei Paesi che potrebbe risentire maggiormente delle tariffe doganali introdotte dall’amministrazione Trump. Gli Stati Uniti sono infatti la seconda destinazione dell’export italiano (65 miliardi di euro nel 2024), secondi solo alla Germania (71 miliardi). I due dati vanno però letti assieme, perché Berlino è a sua volta un grande fornitore degli Usa e molte merci tedesche contengono componentistica italiana. Secondo una stima del centro studi di Unimpresa il costo per l’economia italiana dei dazi al 15% potrebbe essere nell’ordine dei 6,7-7,5 miliardi di euro (alcuni settori produttivi sono esenti dalle barriere doganali), ma le conseguenze dei dazi non si limitano ai mancati incassi. All’interno del nuovo paradigma economico la gestione dei traffici commerciali diventa non solo più cara ma anche più complessa, qualcosa di già sperimentato con la pandemia e non ancora del tutto superato.
Le imprese si trovano così a operare in un contesto in cui l’interruzione della supply chain non è più un’eccezione, ma un rischio strutturale. Le conseguenze economiche di questi shock possono essere numerose e pesanti: ritardi, costi imprevisti e perdita di quote di mercato.
“In un contesto sempre più dinamico e imprevedibile, la logistica non può più essere vista come un semplice centro di costo - spiega Alfredo Gaio, amministratore delegato Dsv Air & Sea Italia - ma deve essere riconosciuta come una leva strategica fondamentale. Una supply chain efficiente è capace di ridurre i tempi, ottimizzare i costi, accelerare il time-to-market e fare la differenza tra chi riesce a fidelizzare i clienti e chi, al contrario, rischia di perderli a favore della concorrenza”.
Per il manager della filiale italiana del colosso danese, l’incertezza che domina il commercio mondiale non è destinata a scomparire e deve pertanto essere gestita. Se necessario, le rotte vanno riprogrammate, i documenti rapidamente adeguati alle normative e ogni passaggio strettamente monitorato. Fortunatamente la digitalizzazione dei processi sta dando un grande contributo, ma la tecnologia non è in grado di aggirare qualsiasi ostacolo o risolvere qualsiasi problema.
“La resilienza non si costruisce solo attraverso magazzini, mezzi di trasporto e tecnologie - prosegue Gaio - È necessario sviluppare la capacità di adattarsi rapidamente alle sfide, riprogettare continuamente le rotte, rispondere prontamente ai cambiamenti normativi e agli standard Esg, e ottimizzare la gestione fiscale. In questo scenario, non bastano soluzioni tecniche isolate: è indispensabile una partnership solida e integrata con operatori globali, in grado di supportare le aziende a 360 gradi, garantendo continuità operativa anche nei momenti di incertezza”.
Fondata nel 1976, Dsv può mettere sul tavolo il suo primato mondiale come spedizioniere. Un primato raggiunto di recente grazie all’acquisizione, nel settembre 2024, dell’operatore tedesco Schenker da Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche, per 14,3 miliardi di euro. Questa acquisizione ha più che raddoppiato le dimensioni del gruppo: ora Dsv impiega quasi 160.000 persone in più di 90 Paesi, con un fatturato combinato di circa 41,6 miliardi di euro.
Il gruppo è oggi strutturato in tre divisioni, Air & Sea, Road e Contract Logistics che coprono l’intera catena del valore nel campo della logistica, dal trasporto internazionale aereo e marittimo, alla distribuzione su gomma, fino alla contract logistics. Dsv Air & Sea è la divisione più redditizia, grazie alla gestione di spedizioni internazionali su scala globale, con competenze avanzate nelle rotte intercontinentali e nei mercati asiatici. Dsv Road rappresenta una delle reti di trasporto su gomma più estese in Europa, integrata con servizi di groupage, carichi completi e parziali. Dsv Contract Logistics, infine, è la divisione che progetta e fornisce soluzioni logistiche, compresa un’ampia gamma di servizi a valore aggiunto, tra cui inbound logistics, warehouse/inventory management, order fulfilment, copacking, line feeding, attività doganali e la gestione della distribuzione. Tutte e tre assicurano ai clienti non solo la consegna delle merci, ma anche consulenza doganale e fiscale, supply chain optimisation e innovazione. Le piattaforme digitali di Dsv garantiscono tracciabilità end-to-end e control towers che monitorano ordini, spedizioni ed eccezioni in tempo reale, mentre l’ottimizzazione delle catene di fornitura consente di affrontare difficili sfide come quelle del nearshoring o del reshoring che molte aziende hanno intrapreso per far fronte ai mutati scenari geopolitici. “Il nostro ruolo non è più solo quello di operatore logistico, ma di partner strategico”, conclude l’ad di Dsv Air & Sea Italia.
L’Italia è uno dei Paesi che potrebbe risentire maggiormente delle tariffe doganali introdotte dall’amministrazione Trump. Gli Stati Uniti sono infatti la seconda destinazione dell’export italiano (65 miliardi di euro nel 2024), secondi solo alla Germania (71 miliardi). I due dati vanno però letti assieme, perché Berlino è a sua volta un grande fornitore degli Usa e molte merci tedesche contengono componentistica italiana. Secondo una stima del centro studi di Unimpresa il costo per l’economia italiana dei dazi al 15% potrebbe essere nell’ordine dei 6,7-7,5 miliardi di euro (alcuni settori produttivi sono esenti dalle barriere doganali), ma le conseguenze dei dazi non si limitano ai mancati incassi. All’interno del nuovo paradigma economico la gestione dei traffici commerciali diventa non solo più cara ma anche più complessa, qualcosa di già sperimentato con la pandemia e non ancora del tutto superato.
Le imprese si trovano così a operare in un contesto in cui l’interruzione della supply chain non è più un’eccezione, ma un rischio strutturale. Le conseguenze economiche di questi shock possono essere numerose e pesanti: ritardi, costi imprevisti e perdita di quote di mercato.
“In un contesto sempre più dinamico e imprevedibile, la logistica non può più essere vista come un semplice centro di costo - spiega Alfredo Gaio, amministratore delegato Dsv Air & Sea Italia - ma deve essere riconosciuta come una leva strategica fondamentale. Una supply chain efficiente è capace di ridurre i tempi, ottimizzare i costi, accelerare il time-to-market e fare la differenza tra chi riesce a fidelizzare i clienti e chi, al contrario, rischia di perderli a favore della concorrenza”.
Per il manager della filiale italiana del colosso danese, l’incertezza che domina il commercio mondiale non è destinata a scomparire e deve pertanto essere gestita. Se necessario, le rotte vanno riprogrammate, i documenti rapidamente adeguati alle normative e ogni passaggio strettamente monitorato. Fortunatamente la digitalizzazione dei processi sta dando un grande contributo, ma la tecnologia non è in grado di aggirare qualsiasi ostacolo o risolvere qualsiasi problema.
“La resilienza non si costruisce solo attraverso magazzini, mezzi di trasporto e tecnologie - prosegue Gaio - È necessario sviluppare la capacità di adattarsi rapidamente alle sfide, riprogettare continuamente le rotte, rispondere prontamente ai cambiamenti normativi e agli standard Esg, e ottimizzare la gestione fiscale. In questo scenario, non bastano soluzioni tecniche isolate: è indispensabile una partnership solida e integrata con operatori globali, in grado di supportare le aziende a 360 gradi, garantendo continuità operativa anche nei momenti di incertezza”.
Fondata nel 1976, Dsv può mettere sul tavolo il suo primato mondiale come spedizioniere. Un primato raggiunto di recente grazie all’acquisizione, nel settembre 2024, dell’operatore tedesco Schenker da Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche, per 14,3 miliardi di euro. Questa acquisizione ha più che raddoppiato le dimensioni del gruppo: ora Dsv impiega quasi 160.000 persone in più di 90 Paesi, con un fatturato combinato di circa 41,6 miliardi di euro.
Il gruppo è oggi strutturato in tre divisioni, Air & Sea, Road e Contract Logistics che coprono l’intera catena del valore nel campo della logistica, dal trasporto internazionale aereo e marittimo, alla distribuzione su gomma, fino alla contract logistics. Dsv Air & Sea è la divisione più redditizia, grazie alla gestione di spedizioni internazionali su scala globale, con competenze avanzate nelle rotte intercontinentali e nei mercati asiatici. Dsv Road rappresenta una delle reti di trasporto su gomma più estese in Europa, integrata con servizi di groupage, carichi completi e parziali. Dsv Contract Logistics, infine, è la divisione che progetta e fornisce soluzioni logistiche, compresa un’ampia gamma di servizi a valore aggiunto, tra cui inbound logistics, warehouse/inventory management, order fulfilment, copacking, line feeding, attività doganali e la gestione della distribuzione. Tutte e tre assicurano ai clienti non solo la consegna delle merci, ma anche consulenza doganale e fiscale, supply chain optimisation e innovazione. Le piattaforme digitali di Dsv garantiscono tracciabilità end-to-end e control towers che monitorano ordini, spedizioni ed eccezioni in tempo reale, mentre l’ottimizzazione delle catene di fornitura consente di affrontare difficili sfide come quelle del nearshoring o del reshoring che molte aziende hanno intrapreso per far fronte ai mutati scenari geopolitici. “Il nostro ruolo non è più solo quello di operatore logistico, ma di partner strategico”, conclude l’ad di Dsv Air & Sea Italia.
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